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Moxibustione

Artemisia, erba che brucia

La Moxibustione è l'applicazione prolungata di calore sui punti del corpo e lungo i meridiani codificati in agopuntura; è quindi una pratica tipica della Medicina Tradizionale Cinese, applicabile in abbinamento al massaggio e all'agopuntura, allo scopo di regolare, tonificare e aumentare quello che in Cina è conosciuto come Qi, termine che sta ad indicare l'energia vitale interna dell'individuo.

La Moxibustione è una tecnica cinese ma deriva dall'espressione giapponese Moe Cusa che significa erba che brucia. L'erba in oggetto è l'Artemisia (assenzio selvatico) le cui foglie, una volta seccate, vengono triturate in un mortaio fino ad ottenere un impasto lanoso. Con tale impasto si formano delle palline e dei coni che si appoggiano sulla pelle o si avvolge in carta di gelso per formare dei sigari lunghi circa cm. 15/20.

In entrambi i casi si accendono all'estremità superiore e si lasciano bruciare in vicinanza della cute al fine di ottenerne la calorificazione.

Le proprietà terapeutiche del calore sono note fin dai tempi antichi; in Cina esistono prove che circa 10.000 anni fa la cauterizzazione veniva impiegata insieme alle tecniche di agopuntura utilizzando materiali diversi per l'applicazione del calore:

foglie, ramoscelli secchi, carbone di legna, zolfo, bastoncini d'avorio.

E' particolarmente indicata per il trattamento di tutte le patologie dominate dal freddo e dall'umidità (dolori articolari e cervicali) e in quelle croniche come la bronchite e l'asma. Può avere importante applicazione in gravidanza verso la 35 settimana di gestazione per capovolgere il feto dalla presentazione podalica a quella cefalica 

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